Tutto ha inizio nel lontano 1950 in una piccola falegnameria di Rivello guidata da Pasquale Annicchino. Nel corso degli anni e con immenso lavoro l'attività si espande offrendo alla clientela il servizio di onoranze funebri accompagnando così nel tempo la storia della piccola comunità lucana e avvicinandosi sempre di più alle sue vicende.
Intorno al 1980 la società si trasforma in una ditta individuale e l’esperienza accumulata nel
corso degli anni viene trasferita da Pasquale al figlio Paolo, colui che
guiderà la seconda generazione dell'attività. Paolo guida la ditta individuale
fino al 2018 creando valore sul territorio e circondandosi di persone
appartenenti alla comunità, porta avanti con rispetto e devozione un lavoro di
elevata importanza sociale.
Nel corso del suo mandato Paolo costruisce un modello di società fondato su principi etici condivisi dalla comunità e tramanda a tutti i suoi collaboratori il sapere maturato dalla prima generazione. Nel 2018 la ditta individuale si trasforma in S.r.l. Paolo è affiancato da Luigi Benedetto e dai tutti i suoi collaboratori storici, inizia così il terzo mandato della società che porta con sé tutto il valore creato nei primi 68 anni di vita.
Il nuovo assetto fornisce all’ organizzazione una struttura più dinamica che gli consente di continuare ad operare nel territorio limitando i costi del servizio e di mantenere invariati i prezzi dal 2005 pur conservando tutta la professionalità e la discrezione che da sempre caratterizza la società. La nuova configurazione societaria ha anche lo scopo di tramandare le conoscenze ai giovani che sceglieranno di servire la comunità in momenti di comprovata difficoltà.
Viene mantenuta la sede storica ed alla terza generazione viene affidato il compito di trasmettere all’ esterno l’importanza che riveste il rito funebre. Per raggiungere il suo scopo la struttura si avvale del prezioso aiuto di Aldo Carlomagno, artista lucano e figlio d’arte.
Inizia così una nuova collaborazione che rappresenta il ricongiungimento di due arti storiche.
